Il termine ‘brunch’ deriva dalla fusione tra breakfast, che significa prima colazione, e lunch, che significa invece pranzo. E si fa rigorosamente la domenica, non in un qualsiasi giorno della settimana.
Di domenica infatti ci si alza più tardi, si ha voglia di rilassarsi e mangiare qualcosina in più, e di conseguenza cosa c’è di meglio che unire la colazione al pranzo? Il brunch prevede infatti un unico, grande e ricco buffet che si consuma ad orari fissi, tra le undici del mattino e le due del pomeriggio.
E non c’è da temere se si è abituati a cappuccino e cornetto per la prima colazione, perchè tutto è previsto, per i dormiglioni e per i più svegli, per quelli che non rinunciano ad un colazione tradizionale e per quelli che invece la saltano volentieri per buttarsi subito nella mischia del salato e del ‘mangiare vero’.
Si troveranno quindi croissant, pane, burro e marmellata, tè, caffè e succhi di frutta…e subito dopo affettati, uova strapazzate, torte salate, rustici e quant’altro. La regola è che venga rispettato l’equilibrio tra dolce e salato, in modo che ognuno possa regolarsi da solo e scegliere di fare tutti gli accoppiamenti che vuole, mischiando una fetta di torta dolce con una di torta salata senza apparire un marziano agli occhi di nessuno.
La moda del brunch è talmente diffusa che già ne esistono diverse tipologie, in base al paese di adozione: se le origini sono inglesi, l’America e l’Italia non stanno a guardare, e propongono il brunch secondo le proprie caratteristiche e tradizioni culinarie.
Nel brunch americano si troveranno sempre i muffin, gli hamburger, le cheescakes e le uova col bacon; in alcuni casi si apre anche all’etnico, e allora il cous cous e il tandoori non possono mancare.
Nel brunch italiano si troveranno sempre, invece, il tè e il caffè, perchè l’attenzione per la prima colazione non viene mai meno, cosa che in altri paesi invece non interessa molto. Poi non possono mancare i succhi di frutta per chi non beve alcolici, e il vino bianco per chi invece li gradisce e non può gustare al meglio una pietanza salata senza un goccio di buon vino.
In ogni caso, che si mangi un pasticcino o una tartina con i gamberetti, l’importante è rilassarsi e stare in compagnia, in un orario insolito e in un contesto accogliente e invitante, che può essere un locale come una casa.