Li vogliamo proprio come noi: belli, puliti e profumati… ma quanto sono delicati! Sono i nostri capi preferiti, trovati nell’outlet fuori città, nel negozio di fiducia o nel mercatino vintage di fine settimana. Ce ne innamoriamo, li portiamo via con noi e una volta a casa scopriamo che un solo lavaggio, se sbagliato, può rovinarli per sempre! Per questo abbiamo raccolto alcuni suggerimenti che ci aiuteranno a non commettere errori durante il lavaggio dei nostri vestiti preferiti e più in generale dei tessuti delicati. Ecco 7 pratici consigli da ricordare:
occhio all’etichetta! È la prima cosa da controllare, sempre, dopo ogni acquisto. Così sapremo se possiamo lavare solo a mano, a secco, evitare l’asciugatrice o lavare solo a determinate temperature. Qui a fianco riportiamo i divieti più comuni nei quali possiamo imbatterci leggendo un etichetta: li conoscevate già?
non tutti sanno che anche i capi da lavare a mano andrebbero selezionati, se lavati insieme. Non solo per colore, ma anche per tipologia di tessuto: cotone con cotone, sintetico con sintetico, colori scuri o intensi tra loro e il bianco a parte, soprattutto con i nuovi acquisti colorati che tendono a perdere un po’ nei primi lavaggi;
controllare la temperatura dell’acqua è fondamentale. Hanno raccontato anche voi che l’acqua calda è più efficace e maggiormente igienizzante? Nulla di più falso! Le basse temperature rispettano i tessuti, non li scoloriscono e rimuovono più facilmente le macchie;
a proposito di macchie, mai come sui capi delicati il tempismo è decisivo. Ricordiamoci di agire sempre immediatamente: sapevate che tamponare la macchia con del talco permette risolvere già a secco gran parte del problema?
terminato il lavaggio, facciamo attenzione a non strizzare energicamente, soprattutto con i maglioni ed altri capi in lana dove l’infeltrimento è sempre dietro l’angolo. Un’ottima soluzione con tutti i tipi di tessuti è utilizzare un asciugamano morbido nel quale avvolgere il capo, prima di torcerlo dolcemente per eliminare l’acqua intrappolata tra le fibre;
se si tratta di un vestito che ci è particolarmente caro, meglio evitare di appenderlo in asciugatura, così da non rischiare di deformarlo sulle spalle e sui fianchi. Il peso dell’acqua infatti potrebbe portare le fibre più grosse ad allungarsi ed allentarsi. Stendiamolo in orizzontale, dedicandogli una parte del nostro stendino, ed assicuriamoci di non esporlo mai in battuta di sole;
alcuni tessuti sono più che delicati, e seguono regole di lavaggio su misura. Prendete nota: per la batista di cotone e di lino la temperatura dell’acqua deve essere sempre al di sotto dei 50 gradi, niente centrifuga e stirate quando il capo è ancora umido; lo stesso vale per il bisso, mentre lo chiffon è meglio lavarlo esclusivamente a mano in acqua fredda; il pile invece va lavato a 40 gradi e steso all’ombra ancora gocciolante, come il pizzo; infine, con il raso è meglio non rischiare ed orientarsi sul lavaggio a secco.