Il primo passo che devi fare per imparare a suonare uno strumento musicale è imparare a leggere la musica dal pentagramma. Il pentagramma possiede varie chiavi di lettura e ad ogni famiglia di strumenti musicali appartiene una chiave diversa. Prima di imparare una chiave di lettura informati su quella adatta al tuo strumento!
La chiave più diffusa per le prime voci di una melodia o per gli assoli è quella di Violino. La chiave di Violino è utilizzata per strumenti a fiato come il flauto dolce o traverso, l’ottavino ma anche per strumenti come il violino. Imparare a leggere la musica non è difficile ma c’è bisogno di molto allenamento e di familiarizzare molto con il pentagramma.
La chiave di violino è anche la più diffusa nell’immaginario comune. Si trova all’inizio di ogni periodo del pentagramma e tra le varie chiavi di lettura è quella con più curve. Il pentagramma è costituito da 5 righi e 5 spazi. All’inteno del pentagramma sono disposte delle figure e ogni posizione rappresenta una nota musicale mentre la figura rappresenta la lunghezza del suono che dovrà corrispondere alla nota.
Le note. Guarda la tua mano, con il palmo rivolto verso di te e il pollice verso l’alto, e immagina che ogni dito corrisponde ad una linea del pentagramma e lo spazio che intercorre tra un dito e l’altro rappresenta appunto uno spazio del pentragramma. Note sulle corde: L’ultima linea (il mignolo) ospiterà il MI, la penultima (l’anulare) il SOL, la terza linea (il medio) il SI, la qurta linea (l’indice) il RE e in fine ci sarà il FA (sul pollice). Memorizza le note sulle linee esattamente in questo ordine: MI, SOL, SI, RE, FA Note negli spazi: Analogamente, negli spazi del pentagramma ci saranno queste note: FA, LA, DO, MI.
Per memorizzare le posizioni delle note, ti farà bene scriverle più volte su di un quadernino pentagrammato.
I simboli. Molto più complessi delle posizioni delle note sono i simboli. Questi richiedono ancora più allenamento. Sullo spartito troverai 7 figure differenti e ad ogni figura corrisponde un valore differente o meglio le figure indicano la durata di quella nota musicale. Nell’immagine allegata troverai le varie figure: memorizzale. Le pause non sono note ma intervalli di tempo sileziosi: durante le pause non dovrai emettere suono.
Il solfeggio. Per esercitarti a riconoscere le figure e le note musicali ma soprattutto per esercitarti con il “tempo” vi è una pratica che si chiama “solfeggio”. Questa è fatta con dei particolari movimenti della mano in corrispondenza a dei suoni emessi dalla tua bocca. La pratica del solfeggio è altamente complessa, ma puoi sfruttarne le basi per esercitarti. Prendi uno spartito qualsiasi, meglio con poche crome e semicrome per iniziare. In un primo momento non dare credito alle note ma concentrati solo sulle figure e sulla loro durata. Per ogni semibreve conta “u-no, du-e, tr-e, quat-tro” fino arivare alla semiminima che è “u-no” e la croma solo “u”. Di solito per le altre figure si scandisce una durata minore. Quando ti sentirai pronto sostituisci “u-no, du-e…” con il nome della nota.