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Aggiornato il Luglio 16, 2025

Come Pulire il Vetro del Contatore dell’Acqua Appannato

Indice

  • Verificare sigilli e responsabilità
  • Pulizia esterna: detergere senza graffiare
  • Condensa interna occasionale: agevolare l’evaporazione
  • Condensa interna persistente: quando contattare il gestore
  • Prevenzione a lungo termine

Il disco trasparente che protegge il quadrante del contatore dell’acqua si trova spesso in un pozzetto umido, esposto a sbalzi di temperatura e a infiltrazioni; quando l’aria intrappolata all’interno contiene vapore acqueo, basta un calo della temperatura esterna perché quel vapore si trasformi in condensa che vela la superficie. Talvolta la patina è soltanto esterna, frutto di schizzi di fango o calcare; altre volte la nebbia sembra provenire dall’interno perché l’O-ring di tenuta è consumato e lascia filtrare aria umida. Capire l’origine dell’appannamento è il primo passo, perché a seconda del caso cambiano modalità e grado di intervento possibili senza violare i sigilli del gestore.

Verificare sigilli e responsabilità

Prima di toccare il contatore conviene ispezionare visivamente le piombature: se il cappuccio o la fascetta che bloccano il coperchio risultano integri, si può procedere liberamente solo sulla superficie esterna. Qualunque intervento che implichi l’apertura del corpo contatore — quindi la rimozione del vetro — è per legge di competenza dell’ente erogatore. In pratica, se l’appannamento è interno e persistente è opportuno fotografare il quadrante offuscato, annotare matricola e lettura, poi inviare segnalazione al numero guasti o all’indirizzo e-mail indicato sulla bolletta chiedendo la manutenzione. In molti comuni l’intervento è gratuito perché il misuratore resta di proprietà del gestore del servizio idrico.

Pulizia esterna: detergere senza graffiare

Quando la velatura è chiaramente all’esterno, spesso provocata da residui di calcare o sporco fine, bastano pochi minuti e materiali comuni: acqua tiepida, un sapone neutro poco schiumogeno, un panno in microfibra e, se necessario, un po’ di aceto bianco. Dopo aver sollevato il coperchio del pozzetto, si rimuove la polvere con una pennellessa asciutta in modo da non trascinare particelle abrasive. Si inumidisce poi il panno in acqua saponata, lo si strizza bene e si passa con movimenti circolari leggeri; piccole pressioni costanti sciolgono la patina senza rigare il policarbonato. Se rimangono aloni minerali, si tampona l’area con un fazzoletto imbevuto di una soluzione di aceto e acqua in parti uguali, lasciando agire un minuto e risciacquando con panno pulito. È sconsigliato l’uso di pagliette metalliche o detergenti in crema: l’abrasione indebolisce lo strato antigraffio e favorisce l’appannamento futuro.

Condensa interna occasionale: agevolare l’evaporazione

Può capitare che un velo lattiginoso compaia dentro al vetro dopo un temporale ma scompaia da solo nel giro di qualche giorno; significa che la guarnizione tiene ancora, ma un forte sbalzo termico ha creato un microclima saturo. In questo caso l’unica azione utile — ammesso che il contatore sia all’aperto — è favorire la ventilazione: si scava qualche centimetro di ghiaia grossa sul fondo del pozzetto per drenare l’acqua stagnante, si controlla che i fori laterali non siano otturati da terriccio e si richiude senza sigillare ermeticamente il coperchio, in modo che l’aria calda possa uscire. Il vetro tornerà limpido con l’asciugatura naturale; qualunque tentativo di aprirlo violerebbe il sigillo.

Condensa interna persistente: quando contattare il gestore

Se la nebbia interna resta visibile per settimane o addirittura gocciola, il problema è quasi sempre una guarnizione logora o un micro-cricca sul vetro. In queste condizioni la lettura può risultare illeggibile, con conseguenti stime in bolletta. Inviare al gestore le foto è spesso sufficiente per far programmare la sostituzione del contatore o del solo gruppo vetro-O-ring; la visita dell’addetto include il rilascio di un verbale con la lettura corretta, così la fatturazione non subisce slittamenti. Provare a smontare da sé non solo invalida la certificazione metrologica, ma espone a sanzioni amministrative perché il dispositivo di misura è assimilato a un sigillo fiscale.

Prevenzione a lungo termine

Mantenere il pozzetto asciutto è la strategia più efficace. Dopo ogni forte pioggia è utile verificare che il pozzetto non sia colmo d’acqua; se il drenaggio è scarso si può inserire un paio di mattoni forati per sollevare il contatore dal fondo o aggiungere un piccolo strato di argilla espansa. L’applicazione annuale di un velo di grasso siliconico sul bordo del coperchio minimizza l’ingresso di umidità senza sigillare troppo. Chi abita in zone soggette a gelate può coibentare l’interno con pannelli di polistirene tagliati su misura: la temperatura più stabile riduce la formazione di condensa e il rischio di rottura per ghiaccio.

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