La produzione attuale degli elettrodomestici è sempre più rivolta alle esigenze di risparmio energetico e rispetto dell’ambiente introdotte dall’Unione Europea; essi sono anche conosciuti con l’acronimo AEE (Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) e sono suddivisi per categoria che dipende dalla loro grandezza:
piccoli elettrodomestici, cioè quelle apparecchiature elettriche di piccole dimensioni, facilmente trasportabili (frullatori, spremiagrumi, ferri da stiro e asciugacapelli). Anche se vengono identificati come piccoli, la quantità di energia necessaria che richiedono può non essere bassa;
grandi elettrodomestici, conosciuti anche come ‘elettrodomestici bianchi’, che richiedono una grande quantità di energia per funzionare, hanno prese elettriche particolari, sono molto pesanti (frigoriferi, forni, condizionatori, lavatrici);
‘elettrodomestici bruni’, sono invece una categoria a parte ed include apparecchiature tecnologiche come TV, computer, lettori CD e DVD, fotocamere etc.
smaltire gli elettrodomestici correttamente
Gli elettrodomestici al termine del loro ciclo di vita vengono definiti RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche).
La normativa per smaltire gli elettrodomestici individua 5 grandi raggruppamenti di RAEE, che ovviamente hanno diversi processi di trattamento alla fine del loro ciclo
R1: apparecchi refrigeranti (es. frigoriferi, climatizzatori)
R2: grandi bianchi (es. lavatrici, lavastoviglie)
R3: TV e monitor
R4: apparecchi di illuminazione, piccoli elettrodomestici (es. ventilatori, cellulari, giocattoli elettrici)
R5: sorgenti di illuminazione (es. neon, lampade e lampadine)
Quasi tutti gli elettrodomestici appartenenti a uno dei 5 raggruppamenti, oggi, sono composti da materiali riciclabili o in alcuni casi nobili; oltre a contenere materiale riciclabile, però, i RAEE sono oggetti altamente inquinanti ed altamente pericolosi e dannosi per l’ambiente se vengono dispersi irresponsabilmente.
Quando un elettrodomestico non funziona più, diventa un rifiuto che il cui smaltimento va gestito secondo precise regole, specialmente se di grandi dimensioni: gli elettrodomestici non funzionanti sono rifiuti speciali ed esistono normative sullo smaltimento elettrodomestici che impongono di scegliere uno dei tanti metodi possibili per smaltire gli elettrodomestici:
consegna per lo smaltimento dell’elettrodomestico presso un punto vendita (è obbligatorio, in questo caso acquistare un elettrodomestico equivalente);
consegna per lo smaltimento dell’elettrodomestico presso il centro per la raccolta differenziata o presso l’isola ecologica del proprio comune di residenza, la cui consegna presso questi centri è gratuita;
contattare un professionista per lo smaltimento dell’elettrodomestico, specializzato nel ritiro a domicilio degli elettrodomestici e nel trasporto e consegna presso le apposite aree di smaltimento.
Il D.lgs. 151/2005 impone l’obbligo di ritirare, in maniera totalmente gratuita, il vecchio elettrodomestico da parte del venditore qualora il cliente acquisti un elettrodomestico equivalente (da qui il nome della normativa “uno contro uno”). Per fare un esempio pratico: se volete sostituire la lavatrice con una nuova, potete portare la vostra vecchia lavatrice presso il punto vendita e chiedere che sia ritirata per lo smaltimento. Il mancato ritiro del vecchio elettrodomestico, o la richiesta di denaro per il ritiro, comporta delle pesanti sanzioni per il venditore, che quindi deve rispettare gli obblighi per smaltire gli elettrodomestici e seguire il processo di smaltimento corretto. Le sanzioni, di tipo amministrativo, vanno da 150 a 400 euro per ogni elettrodomestico non ritirato.
Cosa fare nel caso in cui abbiamo un RAEE da gettare via e non vogliamo comprarne uno nuovo? I vecchi elettrodomestici devono essere portati presso il Centro di Raccolta Differenziata comune o comunque al centro più vicino, che provvederà al ritiro
Dal 22 luglio 2016 il nuovo decreto Uno contro Zero numero 121 del 31 maggio 2016, però, ha introdotto delle modalità semplificate per lo svolgimento del ritiro gratuito da parte della Distribuzione dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) di piccolissime dimensioni, per il deposito e per il trasporto di questi rifiuti. Previsto già dal D.Lgs 49/2014, l’Uno contro Zero viene applicato ai negozi che hanno una superficie di vendita di AEE di almeno 400 metri quadrati. Questi sono obbligati al ritiro gratuito, senza alcuna necessità di acquisto di apparecchiature equivalenti (come invece era indicato dall’Uno contro Uno), dei RAEE fino a 25 cm. Non vi è l’obbligo ma la possibilità di fare l’Uno contro Zero per i negozi che hanno una superficie di vendita al di sotto dei 400 mq e per chi fa vendita online di apparecchiature elettroniche. Il decreto impone alla distribuzione interessata l’obbligo di informazione verso i cittadini in merito all’opportunità di lasciare in negozio gratuitamente i propri micro RAEE.
I distributori possono rifiutare il ritiro di un RAEE di piccolissime dimensioni nel caso in cui questo rappresenti un rischio per la salute e la sicurezza del personale per motivi di contaminazione o qualora il rifiuto in questione risulti in maniera evidente privo dei suoi componenti essenziali e se contenga rifiuti diversi dai RAEE.
Sostituire i nostri vecchi elettrodomestici, non solo in caso di danni irreparabili, è una strada che dobbiamo percorrere se vogliamo risparmiare energia e migliorare le prestazioni energetiche della nostra casa.