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Aggiungere una presa elettrica può sembrare un intervento di piccola entità, ma il suo costo varia sensibilmente in base a dove si trova l’abitazione, a quanto è complesso raggiungere il punto desiderato con i cavi e a quali obblighi normativi entrano in gioco. In Italia, nel 2025, il prezzo medio richiesto da un elettricista per una presa supplementare parte da circa 40 € e può superare i 120 €, con punte superiori solo in casi particolarmente complessi o se è necessario tirare una nuova linea protetta da un interruttore dedicato.
Le variabili che incidono sul preventivo
Il fattore che più pesa è la distanza dal quadro elettrico o dalla scatola di derivazione più vicina: se l’elettricista può prelevare alimentazione da una linea già esistente a pochi centimetri, l’intervento dura meno di un’ora; se invece occorre tracciare la parete, infilare tubo corrugato e cablare sino al quadro per installare anche un nuovo interruttore magnetotermico, le ore raddoppiano e la spesa segue lo stesso andamento. Entrano poi in gioco la tipologia di parete (cartongesso facile da forare o laterizio intonacato da rompere e ripristinare) e la scelta tra posa incassata – esteticamente invisibile ma più laboriosa – e posa a vista in canalina – rapida, economica e spesso adottata nei garage o nei locali tecnici.
Componenti di spesa
In un preventivo dettagliato ritroverai sempre quattro voci. La prima è la manodopera: nel Nord-Ovest sfiora 50 € l’ora, nel Sud si attesta intorno a 30 €, con una media nazionale fra 35 € e 45 €. La seconda riguarda i materiali: scatola da incasso, frutto, placca, cavetto da 2,5 mm² e tubo Ø 20 costano complessivamente fra 5 € e 25 €, a seconda del marchio scelto. La terza voce è la certificazione di conformità prevista dal D.M. 37/2008, che l’installatore abilitato deve consegnare dopo aver verificato che l’aggiunta rispetti la Norma CEI 64-8; alcuni professionisti la includono, altri la fatturano a parte (40–100 €). La quarta, non sempre conteggiata, è la finitura muraria: stuccare la traccia e ritinteggiare può aggiungere 20-30 € se gestito dall’elettricista o molto di più se subentra un imbianchino.
Fasce di prezzo medio
I principali portali di comparazione lavori riportano che un punto presa aggiuntivo costa, in condizioni standard, da 30 € a 60 € quando non richiede tracce profonde né modifiche al quadro. Altri osservatori collocano il range fra 40 € e 80 € includendo brevi opere murarie. Nei casi più “puliti”, ad esempio sostituire un frutto già predisposto con una presa Schuko o bipasso, bastano 13-35 € perché il lavoro richiede pochi minuti e nessuna canalizzazione. All’estremo opposto, quando occorre stendere una nuova linea protetta da interruttore differenziale e magnetotermico, la cifra può avvicinare i 150-200 €, poiché cresce sia il tempo di lavoro sia il costo del materiale di protezione. Portali come ProntoPro segnalano raramente extra superiori ai 500 €, che si registrano solo se si unisce la posa della presa al rifacimento di un tratto dell’impianto per adeguarlo a standard più recenti.
Differenze territoriali e di contesto
A Milano, Torino o Firenze la tariffa oraria di un artigiano qualificato è generalmente più alta che a Bari o Catania; tuttavia, nei centri urbani possono già esistere canalizzazioni vuote che accorciano i tempi. Nei condomìni di pregio con muri in calcestruzzo armato, invece, le tracce richiedono attrezzatura diamantata, e il costo lievita di almeno il 25 %. Se la presa va installata all’aperto, occorrerà una cassetta IP55 e la linea deve essere protetta con differenziale da 30 mA: la sola placca stagna costa il doppio rispetto a una da interno.
Risparmiare senza rinunciare alla sicurezza
L’opzione più economica è programmare l’aggiunta della presa insieme ad altri lavori – per esempio la tinteggiatura dell’appartamento – così da abbattere le spese di ripristino. Scegliere una posa esterna in canalina verniciabile riduce drasticamente il tempo di cantiere; in salotto non è la soluzione più elegante, ma in cantina o in lavanderia è perfetta. Attenzione però: farsi aiutare da un amico senza qualifica può trasformarsi in un problema con l’assicurazione in caso di corto circuito; solo un installatore abilitato rilascia il certificato di conformità necessario per restare coperti.
Bonus fiscali, IVA e pagamenti tracciabili
Un singolo punto presa rientra nell’ordinaria manutenzione e non gode di detrazioni IRPEF se eseguito da solo. Se però l’intervento confluisce in un più ampio progetto di ristrutturazione, allora si può accedere al Bonus Ristrutturazioni 50 % e all’IVA agevolata al 10 % sui materiali forniti dall’impresa. La fattura deve essere saldata con bonifico parlante per non perdere il diritto allo sconto fiscale.
Procedura consigliata
Prima di tutto valuta il percorso del cavo e verifica che il quadro abbia moduli liberi per eventuali nuovi interruttori. Chiedi almeno due preventivi scritti in cui siano separati manodopera, materiali e certificazione. Concorda per iscritto chi si occupa di stuccare e verniciare. Pretendi la Dichiarazione di Conformità a fine lavori e conservala: solo così l’intervento risulterà regolare e coperto da garanzia.